Ho letto attentamente l'intervista del Caposervizio de La Nazione all'assessore Milone e sono rimasto colpito dalle parole che Aldo Milone ha espresso in merito al tema della sicurezza.
Sapevo di avere posizioni politiche diverse sul tema, però mai mi sarei aspettato di sentir parlare di leggi ad hoc e strumenti speciali per Prato. Se, nonostante i reati secondo fonte Istat siano in calo, è ormai percezione comune che gli elettori esprimano un bisogno disatteso di sicurezza nella nostra città, non credo che risposte giuridiche speciali ( militiari nella nostra città?) risolvano il problema anzi ne amplificano la portata mediatica con effetti negativi sotto molti punti di vista.
Non voglio essere frainteso: io credo che il rispetto della legalità è un diritto insopprimibile! io credo che la sicurezza debba essere garantita a tutti e chi delinque deve essere perseguito e scontare le eventuali pene! Ed aggiungo, al fine di evitare che venga stravolto il senso delle cose e dei pensieri, per la sinistra la convivenza civile di tutti è un obiettivo intangibile!
Detto questo sembra che Prato sia diventata una sorta di inferno in cui si può campare soltanto ad horas e non c’è speranza del domani per motivi di attentati, rapimenti, violenza. Forse è necessario sforzarsi di razionalizzare le misure, i provvedimenti, perché ci sia una corretta gestione della sicurezza e del contrasto all’illegalità, con tutta l’efficienza e il realismo del caso, a tal proposito è stato approvato il Patto per Prato sicura che deve essere realizzato concretamente e chi lo deve fare, per la propria parte, se non Aldo Milone che riveste un ruolo di responsabilità visto che è tuttora l'assessore delegato in materia?. Vogliamo dare risposte concrete? Bene, analizziamo cosa si è fatto finora e cosa potremmo fare per migliorare la civile convivenza di tutti i cittadini di Prato. Non propongo convegni, ma fatti concreti, è necessario migliorare il patto? Bene discutiamone con serietà e civilità! Ma occorre non cadere nell'errore di creare una sorta di vessillo ideologico della sicurezza. Invocando l’ideologia della sicurezza si rischia di porre in secondo piano la necessità di garantire un’altra dimensione della sicurezza, quella necessaria in termini di lavoro, in termini di risorse economiche, in termini di speranza di vita e di scommessa sul futuro, per le giovani generazioni e non solo. E allora, forse è più giusto cercare di far sentire meno soli i nostri cittadini, meno abbandonati a se stessi nella gestione della vita quotidiana, di garantire loro una civile convivenza in una Prato culturalmente più articolata, più poliedrica e dobbiamo rassicurare di più che le istituzioni sono vicine, la città è una città amica, nella forma istituzionale del comune.
Dobbiamo ridare autorevolezza al ruolo delle istituzioni, saldare lo scollamento cittadini e istituzioni: non gli sceriffi, non le ronde, non il cittadino che si fa giustizia da sé, ma sinergia fra i soggetti che si occupano della materia per favorire, con misure concrete, un'integrazione realistica basata si sul rispetto delle regole, ma senza vedere nell’altro l’oggetto di una sindrome che diventa vera e propria paura. Un'altra campagna elettorale che cavalca sapientemente il tema della sicurezza non aiuterà certo Prato a emergere da una crisi che la sta sfiancando. Questa ideologia della sicurezza, basata magari su 30 militari dell'esercito utilizzati per controllare non so quali presidi, risolve poco, è un problema di prevenzione a monte, è un problema di socializzazione all’interno di un patto sociale, che si è progressivamente affievolito in tutti i suoi valori, costituzionali e fondativi. Chiedo che Aldo Milone come politico ed amministratore riconosca che la nostra città pone sì un problema di sicurezza, ma di sicurezza nell’esistenza di tutti i giorni. Prato chiede investimenti per il proprio benessere sociale perché sono le esistenze insicure, nel degrado, nelle difficoltà economiche che poi si cibano e coltivano insicurezze per gli altri e quindi per tutti.
Michele Mezzacappa
Sinistra Democratica - Consigliere Provinciale
Dobbiamo ridare autorevolezza al ruolo delle istituzioni, saldare lo scollamento cittadini e istituzioni: non gli sceriffi, non le ronde, non il cittadino che si fa giustizia da sé, ma sinergia fra i soggetti che si occupano della materia per favorire, con misure concrete, un'integrazione realistica basata si sul rispetto delle regole, ma senza vedere nell’altro l’oggetto di una sindrome che diventa vera e propria paura. Un'altra campagna elettorale che cavalca sapientemente il tema della sicurezza non aiuterà certo Prato a emergere da una crisi che la sta sfiancando. Questa ideologia della sicurezza, basata magari su 30 militari dell'esercito utilizzati per controllare non so quali presidi, risolve poco, è un problema di prevenzione a monte, è un problema di socializzazione all’interno di un patto sociale, che si è progressivamente affievolito in tutti i suoi valori, costituzionali e fondativi. Chiedo che Aldo Milone come politico ed amministratore riconosca che la nostra città pone sì un problema di sicurezza, ma di sicurezza nell’esistenza di tutti i giorni. Prato chiede investimenti per il proprio benessere sociale perché sono le esistenze insicure, nel degrado, nelle difficoltà economiche che poi si cibano e coltivano insicurezze per gli altri e quindi per tutti.
Michele Mezzacappa
Sinistra Democratica - Consigliere Provinciale
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