venerdì 19 dicembre 2008


martedì 16 dicembre 2008

PRIMARIE DELLE IDEE

PRIMARIE DELLE IDEE
DELLA
SINISTRA PRATESE


Campagna d’ascolto, Verso ed oltre le elezioni amministrative


Venerdì 19 Dicembre 2008
Ore 21.00
CASA DEL POPOLO DI COIANO

ASSEMBLEA PUBBLICA
SEGUIRA’ BRINDISI FINALE



Intervengono: ARCI, CGIL, ANPI, ASSOCIAZIONE VENTI DI TERRA, COMITATO GAY-LESBICA, MOVIMENTO “ONDA”, GRUPPO IMMIGRAZIONE, LEGAMBIENTE, CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI, ASSOCIAZIONE NONVIOLENTA, ITALIA NOSTRA...

parteciperà

GIULIANO GIULIANI
Firmatario dell’appello per l’associazione nazionale per la Sinistra



Durante la serata sarà possibile partecipare alla costruzione del programma della sinistra pratese.


QUI SOTTO LA BOZZA DEL QUESTIONARIO CHE VERRA' PRESENTATO VENERDI' E DA CUI CI ATTENDIAMO UN SOSTANZAILE CONTRIBUTO. PARTECIPATE


Scegli i 3 temi (barrando il numero con una crocietta) su cui la sinistra pratese dovrebbe impegnarsi prioritariamente.
Indica, suggerisci, proponi TU altre priorità.

Scrivi TU le proposte della sinistra pratese.
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1. Lavoro e Economia
Ci impegniamo a sostenere la vocazione industriale del nostro territorio sia attraverso salvaguardia dell’industria tessile e sia attraverso la tracciabilità e la qualità del prodotto. Spingere su fonti di diversificazione produttiva, a partire dalla cultura e dallo sviluppo del polo universitario, come volani per la costruzione della Prato futura. Utilizzare incentivi (locali, nazionali, europei) privilegiando le attività produttive che reinvestono sul territorio, in termini di produzione e costruzione di opportunità di lavoro. Lavorare per ridurre la precarietà negli enti pubblici e nelle società partecipate. Utilizzo dell’area attualmente con funzione ospedaliera con rilevante ed innovativa vocazione culturale. Rilanciare e riqualificare l’azione a favore dell’imprenditorialità giovanile, a partire dal prestito d’onore. Investimenti nella e per la scuola utilizzando tutte le tecnologie più avanzate. Consultazioni permanenti con insegnanti ed operatori del mondo scolastico per la soluzione di problemi emergenti e per la definizione di nuovi progetti.

2. Codice Etico
Intervento per riavvicinare la politica ai cittadini. Ci impegniamo a mantenere un profilo di rigore e sobrietà nel Governo della cosa pubblica. Distinguiamo gli incarichi istituzionali da incarichi di amministrazione nelle società ed enti partecipate. Creazione di un’anagrafe patrimoniale di eletti e componenti dei cda delle partecipate a disposizione della visione da parte di tutti i cittadini.

3. Rifiuti
Obiettivo rifiuti zero. Valorizzazione delle esperienze positive, as es. quelle realizzate in Comuni della provincia attraverso lo strumento della raccolta porta a porta ed il miglioramento dei meccanismi amministrativi di raccolta differenziata. Chiusura o almeno trasformazione dell'inceneritore per rifiuti speciali di Baciacavallo, impianto obsoleto e pericoloso.

4. Agricoltura
Promuoviamo un progetto specifico sulla filiera corta per iniziare a valorizzare le forme di produzione fuori dalle logiche di mercato e di mercificazione. Investimenti per lo sviluppo del settore agricolo nella nostra provincia. Diffondere modelli di turismo sostenibile, come l’agriturismo e il turismo rurale di qualità.

5. Acqua
Sottolineiamo con forza che tutte le acque sono pubbliche e costituiscono una risorsa da salvaguardare e utilizzare secondo criteri di solidarietà, salvaguardando le aspettative ed i diritti delle generazioni future a fruire di un patrimonio ambientale integro e pienamente disponibile. Siamo convinti che il rafforzamento, l’ampliamento e l’evoluzione del sistema pubblico di regolazione e di controllo sia la strada per realizzare la tutela del diritto delle persone a disporre della risorsa dell’acqua come bene primario anche in riferimento al sistema di tariffazione.

6. Immigrazione e legalità
No alla identificazione fra immigrazione e sicurezza ed impegno condiviso per politiche di coesione sociale nel rispetto delle diversità. Centralità delle politiche per il rispetto della legalità e delle regole di civile convivenza, impegnandosi a costruire strumenti di cittadinanza e rappresentanza con le comunità migranti e le associazioni. Gli Enti locali devono operare nei campi che sono loro istituzionalmente più propri, in collaborazione con le forze economiche, sindacali e del volontariato. Si impegnino in primo luogo a rimuovere gli ostacoli economici e sociali all'affermazione dei diritti e dei doveri che stanno alla base di una convivenza civile. Promuovere politiche di inclusione contro ogni pratica discriminatoria. Legalità e sicurezza non vanno confuse con i disagi provocati dalla massiccia immigrazione presentein città. Devono invece significare rispetto ed affermazione dei diritti di tutti, in particolare quelli sindacali per i lavoratori, inclusi i precari e gli immigrati. Esiste un problema di legalità economica che riguarda le aziende italiane equelle gestite da cittadini stranieri che va affrontato con fermezza e buonsenso.

7. Urbanistica
E’ necessario proseguire il governo delle trasformazioni della città utilizzando gli strumenti urbanistici per impedire che possa avvenire ogni trasformazione che non garantisca la tutela delle risorse ambientali, dei valori storico-culturali, dei beni insediativi. Adottare strumenti dissuasivi della la mera rendita speculativa, che abbatte la qualità della vita urbana di molti a vantaggio dei singoli. Affermando la necessità di non diminuire le quantità attuali di suolo libero, le future politiche urbanistiche avranno come elemento fondante il non consumo di nuovo suolo. Vogliamo innalzare ulteriormente la qualità, aumentando gli standard, i servizi, le aree verde e ridefinire al meglio gli spazi vitali attraverso un presidio culturale e sociale. Vogliamo realizzare, attraverso interventi di riqualificazione che coinvolgano più soggetti, nuove tipologie abitative, diversificate, facilmente fruibili e destinabili all’affitto a canone sociale e sostenibile. Promuovere l’utilizzo di strumenti partecipativi strutturati per la definizione delle scelte urbanistiche di particolare rilevanza.

8. Ambiente
Rilancio dei parchi della Calvana e Monte Ferrato come tutela del territorio e anche come volano dello sviluppo economico del territorio. Mantenimento della Provincia di Prato, OGM FREE. Valorizzazione in termini culturali dell’area di Gonfienti. Utilizzo al massimo livello delle fonti energetiche rinnovabili. Riqualificazione edilizia delle periferie e delle aree degradate con uso di tecnologie avanzate e bioedilizia.
9. Partecipazione
Ci impegniamo a promuovere la legge regionale sulla partecipazione come strumento di confronto fra cittadini ed istituzioni. Vogliamo valorizzare la cittadinanza come elemento cardine nella formazione dei processi decisionali del Governo locale, anche utilizzando le nuove tecnologie come canale innovativo di “Democrazia Partecipativa”.

10. Welfare
Difesa e sviluppo del sistema dello stato sociale locale fuori dalle logiche dell’assistenzialismo. Valorizzazione e ottimizzazione del ruolo della Società della Salute Pratese. Massimo utilizzo di risorse regionali e locali per interventi a favore delle persone non autosufficienti anche con elementi di forte innovazione. Un nuovo ospedale a misura della comunità pratese che si caratterizzi come polo di eccellenza. Interventi per realizzare alloggi a fitto convenzionato, cioè per giovani, giovani coppie etc., Interventi sociali, attivabili da subito, per contrastare gli sfratti.

11. Diritti
Lavoriamo ad un’idea di cittadinanza in cui siano pienamente riconosciuti pari diritti e pari doveri. Proponiamo il registro delle unioni civili ed un fondo per l’accesso gratuito a servizi e cultura per giovani ed anziani.. Sostegno alle lavoratrici ed ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro anche mediante strumenti ad hoc.

Iniziate a commentare
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Il questionario è anonimo. Se vuoi puoi lasciarci i tuoi dati, che tratteremo in rispetto delle norme sulla privacy per gli esclusivi usi consentiti dalla legge.

Comitato Promotore dell’Appello per la sinistra pratese.




venerdì 5 dicembre 2008

SCIOPERO GENERALE


SD A FIANCO DELLA CGIL

lunedì 1 dicembre 2008

PARTECIPATE

Sabato 6 dicembre, dalla 9.30 alle 14, a Firenze (Educatorio Fuligno, Via Faenza, 48 – zona stazione Fs S.M.N.) si terrà il convegno


UN MONDO NUOVO - la crisi, la vita, la politica: idee a sinistra”

Il convegno saràintrodotto da una relazione di Fabio Mussi , seguirà una discussione a più voci con Ritanna Armeni, Piero Bevilacqua, Giorgio Bonsanti, Marcello Buiatti, Francesca Di Marco, Alessio Gramolati, NiccolòPecorini, Gianpasquale Santomassimo, Vincenzo Striano, Monica Toraldo Di Francia.



Dopo “L’idolo non luccica più”, prosegue il ciclo di riflessione politica e culturale per ripensare la sinistra nel mondo che cambia. Un’occasione da non perdere per intrecciare i “pensieri lunghi” all’azione politica. .

martedì 25 novembre 2008

UNA PROPOSTA DI SINISTRA PER PRATO

Qui di seguito lanciamo un appello alla città promosso dalle forze organizzate della Sinistra Pratese: Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti Italiani e Sinistra Democratica.

Se ne condividete lo spirito ed il contenuto potete aderire commentando il testo, oppure scrivendo una mail a sinistrademocraticaprato@hotmail.it lasciando Nome, Cognome ed un recapito.

UNA PROPOSTA DI SINISTRA PER PRATO
La destra ha vinto nella società prima ancora che nelle urne elettorali. Vince perché incarna il liberismo in crisi e dentro questa crisi vi è regressione sociale, culturale di convivenza e relazione tra le persone. Il cittadino, come soggetto sociale, sta diventando un sovrappiù non funzionale alla svolta autoritaria che si manifesta in ogni campo della vita materiale delle donne e degli uomini: nella scuola, nella cultura, nel campo della giustizia e del lavoro, della legalità e dell'ambiente.

E' necessaria un'opposizione che abbia un progetto di società diversa e più giusta dove sia rispettata la dignità delle persone in ogni ambito. Nel nostro paese la forbice tra ricchi e poveri è aumentata: dal 2001 il potere di acquisto dei redditi da lavoro dipendente è diminuito del 20% .

C'è bisogno di ricostruire, c'è bisogno di fare Sinistra. Di una sinistra che ridefinisca il linguaggio, i metodi di fare politica, che abbia l'ambizione e la prospettiva di un cambiamento della società che dia dignità a tutte le donne e gli uomini.

Fare la sinistra sarà il nostro impegno principale.

Proponiamo a tutte le donne e tutti gli uomini di Sinistra di intraprendere con noi questo cammino, anche a Prato. Un cammino per guardare al futuro, valorizzando le migliori culture e tradizioni della storia della sinistra e del movimento operaio italiano e dell’ambientalismo del secolo scorso. Un cammino per la sinistra.

La prossima tornata elettorale vedrà il rinnovo di numerosi sindaci e presidenti di provincia in tanti territori d'Italia. Sarà un banco di prova politico enorme per le forze democratiche che si battono contro il governo delle destre. Occorre produrre ogni sforzo, ogni iniziativa possibile, per far si che il governo Berlusconi subisca una sconfitta e non consolidi il suo consenso nel paese. Le mobilitazioni e le vertenze, a tutti i livelli, sui principali temi economici e sociali di questi giorni, a partire dalla difesa della scuola pubblica e della sua laicità, sono una semina determinante per far crescere i germogli di una nuova forte opposizione che si candidi a cacciare la destra dal governo del paese. Per farlo occorre un di più d'unità e la fuoriuscita dalle logiche di autosufficienza che hanno caratterizzato il dibattito delle forze politiche fino ad oggi.

La crisi economica va combattuta anche attraverso l'iniziativa degli enti locali.
E' necessario che siano potenziate le politiche per la casa, attraverso il rilancio dell'edilizia Popolare e cooperativa, ma anche attraverso la costituzione di fondi di garanzia per coloro che hanno subito maggiormente la crisi dei mutui;
per il sostegno alle donne che lavorano, sia come nuovo motore della sviluppo sia come ineludibile passaggio per la piena emancipazione femminile;
per l'ambiente e la sostenibilità ecologica, dalla lotta all'inquinamento, alla salvaguardia del territorio, passando attraverso una gestione razionale del problema rifiuti e il mantenimento della natura pubblica dei beni primari, quale l'acqua;
per la mobilità pubblica, attraverso il potenziamento della rete, il miglioramento del servizio e l'integrazione tariffaria.

Da ultimo, ma non per importanza, è necessario introdurre pratiche politiche, socialmente e democraticamente inclusive, che permettano di ripristinare quell'equilibrio tra immigrazione e coesione sociale che troppo spesso ultimamente si è perso anche nella nostra aerea, inseguendo politiche securitarie che non hanno prodotto i risultati attesi e che hanno invece aggravato le situazioni di disagio per l'intera comunità.


Proponiamo alle forze politiche, sociali, giovanili, di movimento ed alle singole personalità di Prato, di iniziare un cammino unitario della Sinistra in vista ed oltre le prossime elezioni amministrative.
Proponiamo:
- la costruzione di un programma unitario che guardi alla Prato del futuro, a partire dal lavoro, dalla riqualificazione urbanistica, dalla laicità e dalle libertà individuali, dalla pace e dall'accoglienza;
- una giornata di mobilitazione unitaria cittadina a sostegno delle proposte programmatiche che raccolga consensi, opinioni ed osservazioni in modo partecipato e condiviso;
- la costruzione di un coordinamento aperto ed unitario a livello provinciale per gestire e costruire le relazioni politiche e sociali nel futuro;
- la costruzione di un coordinamento delle rappresentanze istituzionali, a partire dai gruppi consiliari in comune e provincia, dei soggetti interessati alla costruzione della Sinistra;
- la collocazione e la presentazione unitaria alle prossime elezioni amministrative di tutte le forze che si riconoscono nel campo vasto della Sinistra pratese;
- un progetto che vada oltre le elezioni amministrative perché la Sinistra può e deve esistere oltre le tornate elettorali.


Avanziamo una proposta per la Sinistra del futuro, per Prato. A voi, organizzazioni, associazioni, movimenti, uomini e donne di Sinistra,, vi proponiamo di aderire a questo appello e di cominciare questo cammino insieme, a partire dall'assemblea che lanciamo con questo manifesto politico.

Prime adesioni:

Marini Walter, Antonelli Laura, Bonelli Tiziano, Castellani Fulvio, Consorti Natale, Bacchessi Mauro, Carboncini Piero, Carletti Carlo Alberto, De Bartolis Giuseppe, Catani Daniela, Cauteruccio Massimo, Faralli Oreste, Fondi Giovanni, Giagnoni Perla, Marini Federico, Orsoli Fernanda, Mazzeo Alessandro, Nincheri Alessio, Abati Andrea, Monni Andrea, Buzzegoli Augusto, Bonechi Carlo, Buro Carmine, Bargellini Celso, Baronti Nadia, Bagattini Daniela, Dadas Daniele, Giuliani Elisabetta, Mazzeo Alessio, Falconi Fabiano, Gorelli Fabrizio, Bagattini Fausto, Magni Filippo, Berti Francesco, Nencini Francesco, Paoletti Francesco, Ceri Giada, Lacovara Gianpiero, Curti Gisella, Bandelloni Laura, Becheri Leonardo, Pecori Leonardo, Vanni Lia, Ceri Luciana, Rivieri Luigi, Paoli Luisella, Maffei Ilaria, Doumbia Mamadou, Armellini Marco, Vesigna Marco, Indino Maria Rosaria, Blanaru Marian, Franceschini Mauro, Agostinelli Michele, Mezzacappa Michele, Trinci Michele, Salucci Nicla, De Angelis Nicoletta, Martino Nunzio, Wang Haiyou, Balestri Paolo, Pulidori Piero, Cammelli Riccardo, Turchi Riccardo, Berti Sauro, Sene Amath, Stany Smiglia, Tozzi Paolo, Tatu Stefano, Macchi Tania, Rindi Tommaso, Xie Lian Zhen

mercoledì 12 novembre 2008

INSIEME PER DIFENDERE LA SCUOLA, L'UNIVERSITA' E LA RICERCA
Venerdì 14 novembre ore 21
FIACCOLATA
per le vie della città
Partenza da Piazza delle Carceri
Arrivo in Piazza Duomo
Organizzato da Flc - CGIL CISL Scuola- Gilda

martedì 4 novembre 2008

Assemblea Nazionale degli amministratori di SD

Sabato 8 novembre a Firenze si terrà l’Assemblea nazionale degli amministratori di Sinistra Democratica.


L’assemblea servirà ad individuare i temi programmatici fondamentali del nostro impegno verso le elezioni amministrative e rappresenterà un momento di confronto di prima grandezza con quanti si sono dichiarati disponibili ad incamminarsi sulla strada di una nuova forza politica della sinistra. Parteciperanno i principali dirigenti di Sd e delle altre forze di sinistra, gli amministratori locali e personalità portatrici di competenze specifiche ed in grado di arricchire la discussione.

L’Assemblea è aperta a tutti, non solo agli amministratori, dunque è un’occasione molto valida per compagne e compagni della Toscana che, data la vicinanza, più facilmente di altri possono approfittarne. Per questo v’invito a diffondere la notizia e a sollecitare la partecipazione del maggior numero di persone.

Cliccando qui il programma della giornata.

L'Assemblea si terrà al PALAFFARI DI FIRENZE - PIAZZA ADUA 1 - 9,30 - 17,00

SD sulla sicurezza

Ho letto attentamente l'intervista del Caposervizio de La Nazione all'assessore Milone e sono rimasto colpito dalle parole che Aldo Milone ha espresso in merito al tema della sicurezza.
Sapevo di avere posizioni politiche diverse sul tema, però mai mi sarei aspettato di sentir parlare di leggi ad hoc e strumenti speciali per Prato. Se, nonostante i reati secondo fonte Istat siano in calo, è ormai percezione comune che gli elettori esprimano un bisogno disatteso di sicurezza nella nostra città, non credo che risposte giuridiche speciali ( militiari nella nostra città?) risolvano il problema anzi ne amplificano la portata mediatica con effetti negativi sotto molti punti di vista.
Non voglio essere frainteso: io credo che il rispetto della legalità è un diritto insopprimibile! io credo che la sicurezza debba essere garantita a tutti e chi delinque deve essere perseguito e scontare le eventuali pene! Ed aggiungo, al fine di evitare che venga stravolto il senso delle cose e dei pensieri, per la sinistra la convivenza civile di tutti è un obiettivo intangibile!
Detto questo sembra che Prato sia diventata una sorta di inferno in cui si può campare soltanto ad horas e non c’è speranza del domani per motivi di attentati, rapimenti, violenza. Forse è necessario sforzarsi di razionalizzare le misure, i provvedimenti, perché ci sia una corretta gestione della sicurezza e del contrasto all’illegalità, con tutta l’efficienza e il realismo del caso, a tal proposito è stato approvato il Patto per Prato sicura che deve essere realizzato concretamente e chi lo deve fare, per la propria parte, se non Aldo Milone che riveste un ruolo di responsabilità visto che è tuttora l'assessore delegato in materia?. Vogliamo dare risposte concrete? Bene, analizziamo cosa si è fatto finora e cosa potremmo fare per migliorare la civile convivenza di tutti i cittadini di Prato. Non propongo convegni, ma fatti concreti, è necessario migliorare il patto? Bene discutiamone con serietà e civilità! Ma occorre non cadere nell'errore di creare una sorta di vessillo ideologico della sicurezza. Invocando l’ideologia della sicurezza si rischia di porre in secondo piano la necessità di garantire un’altra dimensione della sicurezza, quella necessaria in termini di lavoro, in termini di risorse economiche, in termini di speranza di vita e di scommessa sul futuro, per le giovani generazioni e non solo. E allora, forse è più giusto cercare di far sentire meno soli i nostri cittadini, meno abbandonati a se stessi nella gestione della vita quotidiana, di garantire loro una civile convivenza in una Prato culturalmente più articolata, più poliedrica e dobbiamo rassicurare di più che le istituzioni sono vicine, la città è una città amica, nella forma istituzionale del comune.
Dobbiamo ridare autorevolezza al ruolo delle istituzioni, saldare lo scollamento cittadini e istituzioni: non gli sceriffi, non le ronde, non il cittadino che si fa giustizia da sé, ma sinergia fra i soggetti che si occupano della materia per favorire, con misure concrete, un'integrazione realistica basata si sul rispetto delle regole, ma senza vedere nell’altro l’oggetto di una sindrome che diventa vera e propria paura. Un'altra campagna elettorale che cavalca sapientemente il tema della sicurezza non aiuterà certo Prato a emergere da una crisi che la sta sfiancando. Questa ideologia della sicurezza, basata magari su 30 militari dell'esercito utilizzati per controllare non so quali presidi, risolve poco, è un problema di prevenzione a monte, è un problema di socializzazione all’interno di un patto sociale, che si è progressivamente affievolito in tutti i suoi valori, costituzionali e fondativi. Chiedo che Aldo Milone come politico ed amministratore riconosca che la nostra città pone sì un problema di sicurezza, ma di sicurezza nell’esistenza di tutti i giorni. Prato chiede investimenti per il proprio benessere sociale perché sono le esistenze insicure, nel degrado, nelle difficoltà economiche che poi si cibano e coltivano insicurezze per gli altri e quindi per tutti.
Michele Mezzacappa
Sinistra Democratica - Consigliere Provinciale

mercoledì 22 ottobre 2008

Sinistra Democratica con la scuola che protesta


Sinistra Democratica della Provincia di Prato è a fianco degli studenti, dei docenti, dei genitori e di tutti quelli che in queste settimane stanno manifestando democraticamente contro l'attacco sferrato alla scuola pubblica da parte della destra al Governo con la cosiddetta "Riforma Gelmini".
Stigmatizziamo e condanniamo nella maniera più assoluta le parole del Presidente del Consiglio che dice di voler usare la forza e la polizia contro gli studenti che occupano gli istituti e manifestano nelle piazze il loro dissenso.
Sono manifestazioni che evidenziano un malessere ed una preoccupazione per il futuro che la propaganda sparsa a piene mani dal Governo non riesce a far tacere. L'allargarsi della protesta e del consenso attorno ad essa ha colto nel segno e smascherato le bugie della destra che sta distruggendo la scuola pubblica.

Per questo critichiamo anche chi, a Prato, intende in maniera autoritaria impedire queste manifestazioni di dissenso, invece di comprenderne le ragioni, e ridurre il tutto ad una questione di ordine pubblico.


Sinistra Democratica, anche a Prato appoggia convintamente la protesta e manifesterà con la scuola il 30 ottobre in occasione dello sciopero generale.
Andrea Monni - SD Prato

venerdì 17 ottobre 2008

Verso le elezioni - Comunicato Stampa



Quello che è avvenuto in queste ultime settimane con l’esito finale della rinuncia a candidarsi del Sindaco di Prato Romagnoli e del Presidente della Provincia Logli deve fare aprire nella politica pratese una discussione franca e pubblica sul futuro della nostra città.

Non si può liquidare il tutto sulla base di numeri, che pubblicamente nessuno ha visto, di sondaggi o di inadeguatezze personali e ripartire cambiando i nomi nelle caselle come se poco o nulla fosse successo.

Per questo chiediamo di delineare le necessarie decisioni sul futuro della città e della provincia nel modo più aperto possibile, con un confronto serio e senza rete davanti alla città, con chi intende assumersi l’onere di questa responsabilità.

Ma quanto accaduto nella giornata di mercoledì apre una prospettiva e una sfida che parla anche alla sinistra pratese.

La crisi che si è aperta ci parla delle forme della politica, ci parla del rapporto interrotto con il nostro territorio, ci parla di una distanza crescente tra la politica e le donne e gli uomini di questa città: questo processo riguarda anche la sinistra.

Una sinistra che deve organizzarsi, che deve sviluppare percorsi di unità, che deve soprattutto essere strumento reale e di trasformazione, come antidoto alla crescente affermazione delle destre.

Per questo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane proporremo una piattaforma programmatica sui grandi temi della città.

La Sinistra pratese vuole fornire un contributo serio e responsabile.

Non lo può certo fare la destra di questa città e di questa Provincia che in 15 anni non ha proposto uno straccio di soluzione su nessuno dei grandi temi, che non sia soffiare sul fuoco e sulla paura alimentando insicurezza e null’altro.


Andrea Monni - Sinistra democratica

Nunzio Martino - Rifondazione Comunista

Celso Bargellini - Verdi

Walter Marini - Comunisti Italiani

venerdì 3 ottobre 2008

Sinistra Democratica sulla Cittadella dello Sport e sul nuovo Stadio di Firenze


Interveniamo anche noi sul progetto di un nuovo stadio a Firenze e sulla cittadella dello Sport perché riteniamo che, visto l’impatto che un progetto del genere avrà sul territorio, non possa ricondursi solo ad una questione della città di Firenze, ma debba essere investita l’intera area metropolitana in tutte le sue articolazioni.

Il progetto della costruzione di un nuovo stadio ci trova, in linea di principio, concordi e favorevoli, anche se questo non può andare a scapito del parco della Piana previsto nell’area di Castello, luogo, sembra deputato anche alla costruzione del nuovo stadio.

L’area infatti, è soggetta a molti ed importanti progetti urbanistici, di edilizia residenziale e di edilizia direzionale e/o istituzionale che se interamente realizzati creerebbero un carico urbanistico insostenibile per la zona
Siamo comunque aperti ad un dialogo proficuo con tutte quelle forze che volessero ragionare, magari su un ridimensionamento del progetto che vada nella direzione di una sostenibilità ambientale e di mobilità e che riesca a valorizzare il polmone verde del parco della piana.

Inoltre siamo molto preoccupati perché non vorremmo che venisse ridiscusso ruolo e dimensioni dell’aeroporto di Peretola con allungamenti e spostamenti della pista che creerebbero enormi disagi e problemi a parti importanti della città di Prato quali Mezzana e Prato Sud.
Proprio su questo diciamo, fin da ora, che Peretola non può trasformarsi in uno scalo intercontinentale da 8 milioni di passeggeri ma deve avere una dimensione di city airport, magari andando verso una razionalizzazione ed riorganizzazione delle società di gestione toscane con collaborazioni attive con gli altri scali toscani, in particolare Pisa.


Sinistra democratica Prato

giovedì 25 settembre 2008

SD a fianco della CGIL il 27 Settembre.

Ci sono moltissime ottime ragioni per pretendere il cambiamento delle scelte economiche e sociali del Governo.

RETRIBUZIONI L’Italia ha la maglia nera per il livello delle pensioni e dei salari ed il governo fissa un tasso di inflazione come riferimento per gli aumenti contrattuali del 1,7%, un terzo in meno dell’inflazione reale.
LA SCUOLA. La qualità della scuola, dell’università e della ricerca sono la condizione indispensabile per lo sviluppo di ogni comunità ed il Governo risponde riducendo gli investimenti nella ricerca e tagliando più di 8 miliardi per la scuola pubblica. Stravolge con provvedimenti assurdi e demagogici la qualità dell’istruzione e condanna a morte il tempo pieno. Penalizza gli insegnanti e licenzia i precarI.
IL LAVORO. L’Italia è divisa e frammentata, sempre più diseguale e Precaria ed il governo risponde, insieme a Confindustria, attaccando il Contratto Nazionale. Svuota le regole sulla sicurezza del lavoro e annuncia un “libro verde” che punta a ridurre sempre più i servizi pubblici.
LA PRECARIETA’. La precarietà è una condizione dell’esistenza che umilia e rende più deboli. Eliminare la precarietà è l’obiettivo di una vera democrazia. Il Governo al contrario emana norme che l’aumentano e aumentano l’arbitrio nei rapporti di lavoro. Avevamo fatto una legge la 188, che impediva la pratica dei licenziamenti mascherati da dimissioni in bianco: una pratica utilizzata spesso per licenziare le lavoratrici se incinte e i lavoratori malati o indesiderati. Il Governo cancella quella legge e strizza l’occhio a chi oggi può impunemente spadroneggiare.
LA SANITA’ La Costituzione italiana definisce la sanità come un diritto costituzionale. Il Governo taglia le risorse per la sanità con la conseguenza della riduzione delle prestazioni.
I LAVORATORI PUBBLICI. Il Governo aumenta i costi della politica e ripristina retribuzioni da favola nella Pubblica Amministrazione, attacca i lavoratori pubblici, riduce la loro retribuzione attaccando, così, i servizi pubblici.

Per tutte queste ottime ragioni, il 27 settembre, Sinistra Democratica è a fianco della CGIL.
Data l’importanza dell’iniziativa CGIL si richiede la partecipazione al presidio che si terrà a Prato in Piazza Duomo angolo via Magnolfi dalle ore 09:30 alle 12:00. Per ottenere la massima visibilità si invitano tutte le compagne e i compagni adallargare la partecipazione a tutti i lavoratori.
La FLC - CGIL di Prato continua il presidio dalle ore 15.00 alle ore 18.00 e invita i lavoratori della scuola a partecipare per protestare contro le scelte sbagliate del Governo su scuola, università, ricerca e AFAM che prevedono norme contro i lavoratori precari e di ruolo, contro gli interessi degli utenti che mineranno il buon funzionamento della scuola pubblica a favore di quella privata.

Proseguono gli incontri di SD. Verdi e Comunisti Italiani

Sinistra Democratica, proseguendo il suo giro esplorativo e di proposta con le altre forze politiche, le associazioni, i sindacati, i comitati e tutti quelli che hanno a cuore le sorti della sinistra e del futuro della città e della Provincia di Prato, ha incontrato nei giorni scorsi il Partito dei Verdi ed il Partito dei Comunisti Italiani.
Con i Verdi l’incontro è stato positivo e Sinistra Democratica ha confermato l’intenzione di arrivare alla massima unità possibile delle forze che si collocano a sinistra, auspicando che essa avvenga, però, su basi programmatiche solide, concrete e con percorsi chiari e paritari operando per superare ogni criticità che possa minare l’unità d’intenti. Il Partito dei Verdi ha convenuto su questo percorso introducendo anche idee interessanti che saranno presto discusse ed approfondite.

Nelle prossime settimane saranno presentate, insieme agli altri soggetti che a sinistra condivideranno questo percorso, un quadro di proposte molto chiare e concrete su ambiente, lavoro, urbanistica, sanità, sociale e diritti civili.
Verdi e Sinistra Democratica, con le altre forze di sinistra, realizzeranno anche alcune iniziative pubbliche che si qualificheranno come un vero e proprio laboratorio per diffondere le proposte elaborate che potranno diventare patrimonio di tutto il centro-sinistra
Con il Partito dei Comunisti Italiani l'incontro ha avuto anch'esso un esito molto positivo ed è stata ribadita l’intenzione di arrivare alla massima unità possibile delle forze che si collocano a sinistra.
Le delegazioni del Partito dei Comunisti Italiani e di Sinistra Democratica hanno condiviso i futuri impegni ed una forte collaborazione incentrata su un rinnovato programma di sinistra basati su percorsi politici chiari e paritari.

giovedì 18 settembre 2008

Sinistra Democratica e Rifondazione Comunista

Sinistra Democratica ha avviato la serie di incontri che, nelle prossime settimane, la vedranno impegnata in un giro esplorativo di ascolto e di proposta con le altre forze politiche, le associazioni, i sindacati, i comitati e tutti quelli che hanno a cuore le sorti della sinistra e del futuro della città e della Provincia di Prato in vista delle prossime scadenze elettorali.

Si è svolto lunedì sera l’incontro con la delegazione di Rifondazione comunista e Sinistra Democratica, pur ribadendo l’intenzione di arrivare alla massima unità possibile delle forze che si collocano a sinistra, ha auspicato che essa avvenga, però, su basi solide e concrete, con percorsi chiari e paritari, senza inutili tatticismi, rendite di posizione o quant’altro possa minare l’unità d’intenti.

Non vogliamo insomma, ripetere gli errori e possibilmente i risultati della sinistra arcobaleno!

Per questo presenteremo nelle prossime settimane delle proposte molto chiare e concrete su lavoro, urbanistica, ambiente, sanità e sociale, diritti civili (registro unioni civili).

Rifondazione comunista ha sollecitato con forza la definizione di forme di raccordo con Sinistra Democratica e con le altre forze di sinistra ed ha convenuto sul percorso proposto che sarà oggetto di ulteriori analisi ed approfondimenti.



Sinistra Democratica Prato

venerdì 12 settembre 2008

FESTA DELLA SINISTRA A FIRENZE

Firenze 11-21 settembre
Via della Funga – Varlungo (vicino al Saschall)

PROGRAMMA

Giovedì 11 Settembre
Ore 21La Sinistra e l’ambiente: nucleare o energie pulite?
Fulvia BANDOLI – coordinamento nazionale SD
Roberto MUSACCHIO – europarlamentare PRC
Umberto GUIDONI – europarlamentare PdCI
Gianni MATTIOLI – VERDI
Guido SACCONI – europarlamentare gruppo PD-PSE
Coordina Giovanni BELLINI

Venerdì 12 Settembre
Ore 21.30Ballo liscio

Sabato 13 settembre
Ore 21.30Ballo liscio

Domenica 14 settembre
Ore 18
I firmatari dell’appello "Per un percorso costituente della sinistra italiana" a confronto con Rifondazione per la Sinistra, Sinistra Democratica, Unire la Sinistra

Ore 21Per la Costituente della Sinistra
Mario TRONTI - Presidente CRS ne discute con:
Claudio FAVA – Coordinatore nazionale SD
Nichi VENDOLA – Presidente Regione Puglia
Katia BELLILLO – Coordinamento nazionale Unire la Sinistra-PdCI
Coordina Marco ASSENNATO – redazione rivista Alternative per il Socialismo

Lunedì 15 settembre
Ore 21.30Ballo liscio

Martedì 16 settembre
Ore 18.30La Sinistra e la Toscana
Claudio MARTINI – presidente Regione Toscana
Alessia PETRAGLIA – capogruppo SD Consiglio Regionale
Marco MONTEMAGNI – consigliere regionale PdCI - "Unire la Sinistra"
Eugenio BARONTI – assessore regionale PRC
Coordina Franco DE FELICE – Caporedattore TG3 Toscana

Ore 21La Sinistra e Firenze: verso le elezioni del 2009
Luca PETTINI a nome dei 3 soggetti organizzatori della Festa ne discute con:
Mauro FUSO – segretario CGIL Camera del Lavoro Firenze
Francesca CHIAVACCI – Presidente ARCI provinciale Firenze
Andrea BARDUCCI – coordinatore metropolitano PD
Riccardo NENCINI – segretario nazionale PS
Tommaso GRASSI – coordinatore provinciale VERDI
Anna PICCIOLINI – SUP
Coordina Raffaele PALUMBO – Controradio

Mercoledì 17 Settembre
Ore 21La Sinistra e il lavoro: precarietà e impoverimento o diritti e redistribuzione?
Massimo ROCCELLA – docente diritto del lavoro
Morena PICCININI – segretaria confederale CGIL nazionale
Maurizio ZIPPONI – Rifondazione per la Sinistra-PRC
Cristina TAJANI – ricercatrice universitaria
Fernando PIGNATARO – Unire la Sinistra-PdCI
Coordina Bruno UGOLINI – l’Unità

Giovedì 18 Settembre
Ore 21La Sinistra e l’opposizione al governo Berlusconi : diritti, scuola pubblica, politiche securitarie
Maria Luisa BOCCIA – Università di Siena
Mauro FATICANTI – segretario gen. FIOM CGIL Toscana
Emilio SANTORO – Università di Firenze-Associazione Altrodiritto
Marina BOSCAINO – Comitato nazionale Scuola della Repubblica
Alessandro RAPEZZI – segretario provinciale FLC-CGIL
Coordina Riccardo CHIARI – il manifesto

Venerdi 19 settembre
Ore 18 Fannulloni? Per una pubblica amministrazione al servizio dei cittadini
Rossana DETTORI – segretaria nazionale CGIL-FP
Luca CIABATTI – consigliere regionale PRC
Coordina Denise AMERINI – CGIL-FP Firenze

Ore 22Concerto

Sabato 20 settembre
Ore 22Concerto

Domenica 21 settembre
Ore 18Contro tutte le mafie
Nuccio IOVENE – direzione naz. SD
Francesco FORGIONE – già presidente commissione parlamentare antimafia
Alessandro LEO – Coop. Valle del Magro-Liberaterra
Eros CRUCCOLINI – presidente consiglio comunale Firenze
Coordina Isabella MANCINI - Novaradio

Ore 22Concerto

venerdì 1 agosto 2008

A Proposito di C.I.E. e Immigrazione

Appreso dalla stampa la notizia della individuazione del sito idoneo per la realizzazione di un Cie (Centro di identificazione e espulsione) nel territorio del Comune di Campi Bisenzio, peraltro in prossimità della Provincia di Prato, manifestiamo la nostra perplessità su tale strumento.
Crediamo che i Cie rappresentino un modello inadatto per affrontare il problema dell’immigrazione. Un organizzazione umanitaria indipendente e imparziale come Medici Senza Frontiere ha realizzato un apposito monitoraggio di tutti gli undici Centri di Permanenza Temporanea italiani incentrando la valutazione sull’assistenza sanitaria, sulle strutture di accoglienza, sul rispetto dei diritti umani e ne ha tratto un giudizio sostanzialmente negativo.
Ma la questione che riguarda i CIE è solo un elemento contingente di discussione, è necessario ed improcrastinabile, invece, predisporre, seriamente e senza fughe in avanti, nuove e adeguate politiche sull’immigrazione che siano allo stesso tempo efficaci e civili. Temiamo che su questa materia si siano ormai consolidati approcci superficiali che si fondano sul binomio immigrazione/insicurezza, approcci sapientemente indotti anche con campagne mediatiche e tali da incidere anche sulle politiche locali che sempre più sembrano portate ad adottare soluzioni securitarie.
Crediamo sia giusto, invece, interrompere la spirale perversa che, a fronte di problemi veri di natura sociale, economica e culturale pone in essere un modello culturalmemente arretrato, fondato sulla repulsione verso l’altro, un modello che non appartiene alla nostra civiltà. Ciò non deve indurre, tuttavia, a scendere in un compassionevole atteggiamento buonista verso chi non rispetta le regole di una comunità civile.Sarebbe pertanto grave se si portassero avanti interventi specifici senza individuare azioni di sistema capaci di affrontare complessivamente i fenomeni legati alle dinamiche migratorie peraltro senza il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e sociali del territorio. Non si può essere federalisti a giorni alterni e non riconoscere nei livelli sociali e istituzionali i soggetti con cui prendere decisioni così rilevanti.
Ma a Prato, la classe dirigente, dopo la querelle dei militari da impiegare per la sicurezza urbana, nonostante non esistessero luoghi sensibili da proteggere, cosa ne pensa? A tal proposito presenteremo una mozione in consiglio comunale e provinciale per avviare una discussione seria e trasparente.
Tommaso Rindi Consigliere Comunale - Verdi
Michele Mezzacappa Consigliere Provinciale – Sinistra Democratica

giovedì 31 luglio 2008

LA VARIANTE...........DA SINISTRA

I rappresentanti delle forze che sottoscrivono questo documento, hanno ritenuto utile individuare percorsi di riqualificazione generale della città e in particolare la necessità di riqualificare l’asse della “declassata” così che esso potesse rappresentare un occasione di rilancio socio economico per la città di Prato. il percorso ipotizzato all’inizio della discussione su questo tema, teso ad offrire alla città di Prato nuove occasioni di rilancio, con l’obiettivo di catalizzare nuovi e più incisivi attori economici che operino sul nostro territorio era e resta elemento su cui porre il massimo interesse ed attenzione.

I presupposti di partenza infatti, in linea generale sono condivisibili e sono supportati da una politica regionale che opera un necessario disegno di diffusione territoriale di funzioni pregiate anche fuori dal capoluogo toscano, intendendo investire risorse in un ottica di ambito metropolitano. Da qui deve nascere secondo noi una concreta opportunità di riqualificazione di parti importanti della nostra città, con la finalità di garantire livelli di benessere ai suoi abitanti, di realizzare spazi a verde fruibili, di attuare un riequilibrio tra spazi pubblici ed aree residenziali
L’obiettivo è ambizioso, ma è necessario, per ricreare le condizioni per rilancio socio economico, che vengano contrastati gli effetti negativi delle rendite di posizione presenti nel tessuto produttivo pratese, le quali incidono negativamente sul campo della distribuzione dei redditi, sul grado di competitività delle imprese ed in generale sulla propensione all’investimento.

Chiediamo che vengano rimosse tutte le discrasie e contaddizioni che hanno caratterizzato alcune fasi del processo complessivo della variante sulla declassata , basti pensare al raddoppio della declassata e alla tramvia che sono sicuramente interventi, allo stato attuale, difficilmente conciliabili. A ciò si è aggiunto un meccanismo di sovrapposizione e concorrenza dei soggetti protagonisti nella progettazione di un interevento così importante.
Ciò ci fa ritenere che la variante di anticipazione non sia “matura” nei suoi elementi progettuali sui quali non si può ritenere concluso il confronto e quindi, ci pare prematuro ogni decisione definitiva.

La seconda questione che ci fa avanzare delle perplessità riguarda la crescita urbana di Prato che non si fonda su dati aggiornati sottoposti ad un attento lavoro di studio, ad esempio occorre valutare con attenzione le proiezioni demografiche che interessereranno il nostro territorio. Relativamente al consumo di suolo ad esempio sia nel Piano Secchi che nel PTC esso viene considerato elemento problematico e su questo non si è discusso a sufficienza. La stessa legge Regionale 1/2005 impone il criterio dell’uso di nuovo solo quando non altrimenti possibile, vedi ragionamento sulle Aree dismesse. La proposta è quella di implementare l’ufficio di Piano con competenze specifiche, con un lavoro di apertura e confronto con le realtà che studiano il nostro territorio.
Dal punto di vista della realizzazione di residenza, uffici e servizi riteniamo che non vi sia una attenta e compiuta riflessione, pertanto occorrerà approfondire il lavoro nella fase di aggiornamento del regolamento urbanistico, che dovrà fondarsi su un maggior grado di coinvolgimento di tutte le forze politiche. Dato che gli studi e le previsioni, soprattutto quelli a breve termine, sono perfezionabili, riteniamo quindi che le quantità di costruizioni che verranno realizzate dovranno essere in una prima fase assolutamente inferiori a quelle previste nel piano strutturale. In quest’ambito riteniamo necessario dare elementi di certezza, in tempi ristretti, al ragionamento sulla perequazione – e di conseguenza alla riduzione di impatti urbanistici su altre aree della città – che si è avviato in questi mesi e di cui l’anticipo di variante sulla declassata si fa elemento portante. Utile – in quest’ottica, procedere con celerità alla definizione – su queste basi e con percorsi effettivamente partecipativi – agli appuntamenti di revisione di strumenti quali il Regolamento Urbanistico e a progetti operativi su zone attualmente degradate, quali il macrolotto zero.
Mentre sulla Variante Generale al Piano strutturale è stato definito un percorso partecipativo con alcuni limiti ma pur sempre positivo, sull’ anticipazione non si è cercato un confronto partecipativo adeguato agli obiettivi della norma regionale e alle aspettative della città. Le valutazioni di incidenza e strategiche dal punto di vista ambientale di questo stralcio sono insufficienti, perché prive di quegli elementi di contesto che solo la variante generale potrà approfondire, si pensi all’impatto della terza corsia dell’A1 con i suoi nuovi caselli, mentre queste sono dichiarate essenziali dalla normativa regionale.

Questo insieme di motivi ci fanno ritenere che il dibattito ed il confronto nel governo, nella città e con la città devono avere ulteriore impulso ed è quello che ci impegneremo a sollecitare anche nei prossimi mesi, volendo sostenere un percorso che, avviato con queste criticità, possa trovare una sua diversa e positiva conclusione
Sinistra Democratica, Verdi, Rifondazione Comunista Prato

C'è Sinistra

C’è una Sinistra che non si è fermata al 14 aprile ma di quella sconfitta elettorale ha raccolto gli ammonimenti per ragionare su se stessa, per rimediare ai propri errori, alle infinite liturgie, ai peccati di presunzione. C’è una Sinistra che ha deciso di proporre un processo costituente che non sia la semplice somma delle appartenenze ma un’esperienza di innovazione profonda. Un progetto politico che raccolga esperienze, culture, passioni civili e tensione morale. Un progetto condiviso, costruito dal basso, capace di affrancarsi dalla prudenza dei “gruppi dirigenti”, dalla ritualità delle attese e dei rinvii.

Sapendo che, nel paese, la sinistra sociale e civile è molto più avanti dei congressi che hanno preteso di rappresentarla. La risposta che arriva da questi congressi ci dice che non tutti saranno disponibili. Amici e compagni che su questo tema si erano spesi con passione, si mostrano adesso tiepidi, preoccupati di non abbattere i recinti delle loro storie, come se l’ostacolo oltre il quale lanciare il cuore sia diventato improvvisamente troppo alto. L’ostacolo è sempre lì, di fronte a noi. È un muretto sgretolato, fatto di diffidenze, calcoli, ansie identitarie. Davanti a questo muretto è franata l’esperienza di Sinistra Arcobaleno, un generoso progetto comune che si è risolto in un cartello elettorale, un’intesa di vertici di partito in cui ciascuno restava geloso del proprio nome, della propria storia, dei propri inossidabili simboli…
Siamo stati sconfitti perché siamo apparsi per ciò che eravamo: una collezione di piccole patrie senza un progetto per il paese. Se la sfida oggi dovesse ridursi a conservare confini e bandiere di quelle patrie, vorrebbe dire che il cuore è rimasto inchiodato a terra. Da questa parte del muro.

Non per noi. Non per Sinistra Democratica che rilancia in questi giorni il proprio impegno per un processo costituente a sinistra: urgente, rigoroso, largo, aperto. La Costituente su cui
siamo impegnati non è la liquidazione dei partiti della sinistra ma un cantiere politico che porta in sé lo sforzo di una ricerca, la scelta di misurarsi con nuovi linguaggi, nuovi riferimenti, con un nuovo sguardo sulle cose di questo tempo.
Il punto d’arrivo è una nuova sinistra, capace finalmente di riorganizzare e spostare in avanti i segni di tutte le culture che si porta dentro. Non un museo ma un laboratorio. Non una somma di recinti (i socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunisti, gli ambientalisti con gli ambientalisti, la società civile con la società civile, i radicali con i radicali…) ma un campo da seminare insieme. Con un primo urgente banco di prova: la riorganizzazione di un’opposizione di cui oggi il paese è orfano, un’opposizione che rimetta al centro dell’agenda politica quei temi – il lavoro, la precarietà, le disuguaglianze, le nuove povertà, i diritti negati, le garanzie violate - che il governo Berlusconi considera poco più che bottino elettorale.
La Costituente di Sinistra non subirà alcuna moratoria: è già in campo, e ci impegneremo perché possa confrontarsi con gli elettori già a partire dalle amministrative e dalle europee del prossimo anno. Certo, nessuno è così ingenuo da pensare che a un nuovo soggetto politico della sinistra si possa arrivare in pochi mesi con un frettoloso atto notarile. Ma nessuno può fingersi talmente sprovveduto da pensare che questo processo possa essere rimandato a tempi migliori. Il tempo per la Costituente di Sinistra è adesso, perché adesso va ricostruito un centrosinistra di nuova cultura politica, perché adesso va restituita visibilità e responsabilità a tutte le voci della sinistra, perché questo ci chiedono gli elettori che il 14 aprile ci hanno voltato le spalle e che non vogliono dover continuare a scegliere tra partiti brevi e chiusi, parole desuete, reducismo… Quattro congressi, dodici mozioni: questo è il presente della sinistra italiana. Non può essere anche il futuro. Sinistra Democratica lo ha sostenuto nella propria assemblea nazionale: dobbiamo aprire un cantiere, discutere e lavorare insieme su forme, modalità, tempi e soprattutto contenuti. Insieme non significa nel chiuso dei nostri gruppi dirigenti. Pensiamo alla domanda di nuova politica che arriva dalla sinistra sociale e diffusa: decine di associazioni, percorsi collettivi, storie individuali di impegno e di militanza, di pensiero critico e di battaglia politica che in questi anni hanno rappresentato - da Vicenza a Palermo, da Firenze a Locri - la migliore coscienza civile del paese: la Costituente è il luogo politico in cui ciascuna di quelle storie può ritrovare voce, sovranità, responsabilità. Dobbiamo fare presto e bene. Evitando che a decidere per noi sia una nuova legge elettorale. Far nascere un progetto unitario come una necessità legata alle cifre di uno sbarramento sarebbe una fuga, non una scelta. Gli elettori ci hanno detto che dalla sinistra non vogliono finzioni o tatticismi ma assunzione di responsabilità. Per questo chiediamo a chi si riconosce in questa urgenza e in questo percorso di farsi avanti: la Costituente di Sinistra deve essere un processo plurale, aperto, inclusivo. Di pari dignità, di reciproca responsabilità. Senza ospiti né padroni di casa. È ciò che il paese si aspetta da noi.


Claudio Fava coordinatore nazionale Sinistra Democratica

martedì 8 luglio 2008

Sinistra Democratica a PIazza Navona


Comunicato Stampa

Sinistra Democratica di Prato parteciperà all’iniziativa.di oggi 8 luglio in Piazza Navona unendosi a tutti i cittadini che vogliono far sentire la loro voce contro chi mira a garantire immunità e privilegi per pochi.
Ma non può essere una manifestazione polemica verso altre forze del centrosinistra bensì un atto di protesta civile e di rinnovata adesione ai principi della nostra Costituzione e delle sue Istituzioni. L’occasione dell’8 luglio non può essere sprecata, può essere davvero l’inizio di una nuova stagione per unire nelle piazze italiane tutta l’opposizione a questo governo in difesa della legalità e della Costituzione.

lunedì 30 giugno 2008

1^ Assemblea Nazionale di SD

Si è tenuta gli scorsi 27 - 28- 29 giugno aChianciano, la prima Assemblea Nazionale di SD. Tre giorni molto partecipati, con un buon livello di discussione, per ripartire, positivamente, per la costituente di un nuovo partito della Sinistra.
Sul sito di sinistra democratica, http://www.sinistra-democratica.it/ ci sono i video degli interventi che si sono tenuti. In particolare ascoltate quelli del Coordinatore nazionale Claudio Fava, di Fabio Mussi sempre acuto nei suoi ragionamenti, di Giovanni Berlinguer. Se cliccate sui nomi c'è il link, per gli altri andate direttamente sul sito.

Dite cosa ne pensate, apriamo una discussione.

sabato 21 giugno 2008

Assemblea provinnciale di SD

Si è tenuta mercoledì 18 giugno l’assemblea provinciale di Sinistra Democratica in vista dell’assemblea nazionale del movimento che si svolgerà il prossimo fine settimana a Chianciano. Nella sua introduzione il coordinatore provinciale Michele Mezzacappa ha ripercorso i passaggi di Sinistra Democratica negli ultimi dodici mesi fino agli ultimi giorni, che hanno visto la nomina di Claudio Fava quale nuovo coordinatore nazionale del movimento.
La prospettiva politica che animerà il movimento nei prossimi mesi sarà l’impegno per la costituzione di un soggetto unitario e plurale ispirato da una concreta cultura di governo, ancorato al socialismo europeo e caratterizzato da obiettivi di giustizia sociale.

L’assemblea provinciale ha confermato la fiducia agli organi dirigenti e nella ampia discussione sono stati posti diversi accenti sulle questioni nazionali e locali sollevate, ma tutti gli interventi hanno concordato sulla necessità di rilanciare e accelerare il processo unitario della sinistra.
Nel corso dell’assemblea, conclusa dal Sen. Nuccio Iovene, della Presidenza nazionale di SD, si è tenuta una partecipata ed alquanto dialettica iniziativa dal titolo “mai più senza sinistra” nel corso della quale sono intervenuti esponenti politici di tutti i partiti che si collocano nella maggioranza nella nostra provincia, di Rifondazione, della CGIL e di singoli che hanno voluto far sentire la propria voce sulla necessità di far vivere ancora la sinistra a Prato.
Coordinamento provinciale- Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo

lunedì 16 giugno 2008

SINISTRA DEMOCRATICA DI PRATO A CONGRESSO - PROGRAMMA DEI LAVORI

PRATO 18 GIUGNO 2008
CASA DEL POPOLO DI COIANO


ASSEMBLEA PROVINCIALE SINISTRA DEMOCRATICA


ORE 18.30 NOMINA PRESIDENZA ASSEMBLEA

- RELAZIONE COORDINATORE PROVINCIALE
- ILLUSTRAZIONE STATUTO

- DIBATTITO

- INDICAZIONE DELEGATI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE
- VOTO


ORE 20.30 CENA “FRUGALE”

SALUTI (ARCI - PD - RC - VERDI - IDV – SDI - CGIL )

ORE 21.30 INIZIATIVA “ MAI PIU’ SENZA SINISTRA “


Intervengono:

Sen. Nuccio Iovene - Coordinatore reg. SD Calabria e Direttivo Nazionale
Salvatore Cingari - SD Toscana - docente Università per Stranieri di Perugia
Federico Lucarini - docente Università del Molise

Dibattito

lunedì 26 maggio 2008

Il Documento politico da sottoporre alla discussione - anche della rete - per l'Assemblea Nazionale

DITE LA VOSTRA
L’esito delle elezioni politiche di aprile è molto grave. La partita aperta quindici anni fa, tra il centrodestra e il centrosinistra, segnata dall’inedito ingresso di una figura come quella di Berlusconi, è stata lungamente in bilico; si chiude ora con un netto successo politico del centrodestra. Ma é accaduto qualcosa d’altro: è cresciuta fortemente l’influenza della destra sull’opinione pubblica e nella formazione del senso comune. Evento che si spiega in parte con l’intreccio, senza eguali al mondo, tra potere politico, finanziario e mediatico, in parte con l’abdicazione e il collasso ideologico della sinistra storica.Il voto di aprile rappresenta una sconfitta di tutto il centrosinistra. Perde il progetto riformista del Partito Democratico, con amplissimo margine. Viene bocciata senza appello la lista “La Sinistra-l’Arcobaleno”, che crolla al 3% facendo così mancare in Parlamento, per la prima volta nella storia repubblicana, la presenza di forze che si richiamino alla sinistra. Il risultato conferma che la divisione tra una sinistra moderata, che si suppone di governo, e una sinistra radicale, ritenuta sempre di opposizione, dà un solo esito politico: la vittoria della destra. Dopo il ’48, non c’era mai stato in Italia, e non c’è in Europa, un parlamento così conservatore e clericale.
Tre cause prima di altre hanno concorso a determinare questo risultato.
Anzitutto la delusione per l’esperienza del governo Prodi. L’esecutivo del centrosinistra, che ha dedicato due anni al risanamento dei conti pubblici, è caduto nel momento di massima impopolarità: le alte aspettative accese nel 2006 (a parte il già allora risicatissimo risultato elettorale) hanno lasciato il campo a rapide delusioni, tra le élites come nei ceti più popolari. Su queste delusioni la destra ha costruito, largamente condivise dal Partito Democratico, la sua agenda e le sue due priorità: tasse e sicurezza.Pur critici sui risultati di questa stagione di governo, crediamo che aver deliberatamente liquidato la coalizione di centrosinistra ha messo tutti in un vicolo cieco. Il PD ha cercato nel corso di tutta la campagna elettorale di indicare nella “sinistra radicale” la responsabile degli insuccessi dell'esecutivo Prodi. Un accusa paradossale da parte di chi deteneva la stragrande maggioranza di ministri e sottosegretari. Ma non c’è dubbio che la sinistra sia apparsa, in questo suo impegno di governo, troppo spesso rissosa e al tempo stesso inefficace. La conseguenza è stata che siamo stati percepiti come causa della crisi e al tempo stesso siamo stati puniti per gli esiti deludenti dell’azione di governo.
La seconda causa: la scelta del PD non di “correre da solo” (vista l’intesa peraltro precaria con Di Pietro e con i Radicali) ma, più chiaramente, di rompere con la sinistra, demonizzandone le posizioni politiche in modo perfino caricaturale. I risultati del voto di aprile rappresentano una sconfitta senza appello per la pretesa “autosufficienza” del PD. Walter Veltroni ha condotto una campagna elettorale che gli ha permesso di utilizzare una esposizione mediatica enormemente superiore a quella di tutti gli altri candidati premier. Eppure i Democratici non sono riusciti a superare la soglia, alla quale ha contribuito anche il voto radicale, del 33%. E’ del tutto evidente che è stato sconfitto il PD ed stata sconfitta la sua pretesa di poter rappresentare l'intero arco del centrosinistra.
Ma è stata bocciata dagli elettori, va detto con onesta consapevolezza, anche qualunque pretesa di autosufficienza e di isolamento da parte della sinistra. Che è apparsa, nella proposta di "Sinistra-Arcobaleno", più come un residuo del passato che come una speranza per il futuro: insomma, non un soggetto politico unitario ma un cartello elettorale privo di proposta politica e di un’idea convincente sul futuro dell’Italia. Aver accreditato la tesi della “separazione consensuale” con il PD, ci ha impedito di chiarire le responsabilità della rottura e di poter chiedere il voto anche al fine di riaprire una prospettiva di centrosinistra. Alla martellante campagna sul “voto utile” abbiamo risposto dando noi per primi l’immagine di una forza non necessaria né per il governo né per l’opposizione. Superflui, appunto.
Il voto conferma invece che senza una sinistra popolare, innovativa e capace di una cultura di governo, una parte del Paese rimane senza rappresentanza e le forze progressiste sono destinate alla sconfitta. Dobbiamo ripartire da qui, da questa consapevolezza, da una rilettura anche spietata del nostro modo di costruire politica.
La fotografia sociale dell’Italia, anche dopo due anni di governo Prodi, è quella di un paese fortemente frammentato e diseguale. I salari sono tra i più bassi d’Europa; le morti “bianche” tra le più alte. L’Italia è un paese che invecchia rapidamente senza poter contare su un nuovo patto generazionale solidale tra giovani e anziani. Siamo al 32° posto nelle graduatorie europee per la ricerca scientifica ma al settimo posto per le spese militari. Il tasso di istruzione è tra i più bassi d’Europa e la dispersione scolastica tra le più alte Un paese ostile alla libertà femminile, incapace di valorizzare la differenza sessuale, in cui si aggrava la violenza contro le donne. Un paese che non riconosce il valore sociale della maternità, nega alle donne accesso al lavoro, parità salariale, rappresentanza nelle istituzioni e nella società.Un paese attraversato da una domanda di sicurezza totalmente inedita perchè mescola in una miscela esplosiva fragilità sociale, paura del diverso, precarietà del lavoro e incertezza per il futuro, nuove contraddizioni nate dai flussi migratori alimentati dalla povertà del sud del mondo e dell’est dell’Europa in una globalizzazione non governata dalla politica.Un paese ambientalmente insostenibile che deve ancora misurarsi sulla sfida per le energie rinnovabili, sui trasporti su ferro e sulle autostrade del mare, sulla salvaguardia del territorio agricolo dalle pesanti speculazioni. Un paese che deve ancora imparare a salvaguardare le coste per un turismo di qualità e la qualità urbana perché nelle grandi periferie la vita è sempre più dura. Nè ci convince lo slogan della crescita indistinta e della semplice ripresa dei consumi. Una sinistra nuova deve avere la capacità di dire quali sono i settori economici che devono crescere,quali sono i consumi che devono e possono aumentare e a favore di chi, e quali invece devono essere temperati e regolati.
Di fronte la drammatico esito delle elezioni politiche e agli immani compiti che ci attendono, pensare che il rimedio alla nostra sconfitta risieda nel ritorno alla frammentazione e alle certezze identitarie è non solo sbagliato in sé ma del tutto illusorio. Il voto ha bocciato il mero “patto federativo” tra forze politiche distinte e non comunicanti tra loro. E’ uno schema ormai non più riproponibile.
C’è bisogno di un salto in avanti, non di un ritorno indietro rispetto alla precaria formula dell’Arcobaleno. La sinistra ha, di fronte a se, una sola e importante possibilità di ripresa: quella di avviare subito la fase costituente di un nuovo soggetto politico che sia fondata sulla partecipazione e sul protagonismo di migliaia di donne e di uomini, iscritti e non iscritti ai partiti politici. Una Costituente di sinistra che sappia essere anche il cantiere di una innovazione politica e culturale, e che veda impegnate con generosità e passione quelle forze politiche che credono senza riserve in questo progetto. Non si deve ripetere l‘errore di ritenere che a sinistra si debba per forza stare tutti insieme, a prescindere dalle vocazione, dalle volontà, dalle categorie interpretative che si mettono in campo. Il carattere “plurale” del nuovo soggetto politico non può più significare la somma di apparati ma dev'essere lo scambio e la valorizzazione di culture che attraversano tutta la sinistra, in ciascuna delle sue attuali componenti: la cultura del lavoro, della qualità e della sostenibilità dello sviluppo, il pacifismo, l'esperienza femminista, quella dei diritti e delle libertà civili.
C’è già, tra i vecchi promotori dell’Arcobaleno, chi ha scelto un’altra strada, quella di una “Costituente dei comunisti”, scelta che rispettiamo ma non è certo la nostra: è un progetto arretrato e del tutto improduttivo. Esiste un’altra sinistra che vuole riaprire la possibilità di un’alternativa di governo al centrodestra a partire da un ripensamento radicale dell'esperienza dell'Unione. Quella formula, assemblaggio di tutte le forze che in quel momento intendevano contrapporsi alla destra, non è più riproponibile. Al paese serve un centrosinistra nuovo, coeso e determinato attorno ad un programma di cambiamento sociale.
Al tempo stesso,come rivelano la tiepidezza del dibattito politico alle Camere, occorre che la sinistra torni subito a fare opposizione e a rappresentarne le ragioni nella società, nei luoghi della politica, nel paese reale. Perché si possa riaprire una nuova prospettiva di alternativa alla destra, Sinistra Democratica su questo terreno vuole impegnarsi subito, prescindendo dagli esiti del dibattito interno al PD. Dipende da noi, dalla capacità della sinistra di essere, per sua forza, per il consenso che raccoglie e per la qualità delle sue opzioni ideali e programmatiche, un soggetto politico dal quale nessuno possa prescindere.
Ci spetta anche una funzione di presidio politico dell’opposizione, con le forme che sapremo trovare. Una funzione tanto più urgente quanto più sbiadita appare oggi l’opposizione parlamentare del Partito Democratico rispetto alle prime scelte di inequivocabile segno politico del governo Berlusconi (dal decreto sicurezza allo sprezzante isolamento europeo in tema di politiche per l’immigrazione)
Sinistra Democratica conferma la sua missione originaria: contribuire alla nascita di una nuova sinistra in Italia. Il nostro asse di riferimento politico resta il socialismo europeo ma é fondamentale costruire un progetto che riveda e superi la logica delle appartenenze tradizionali e che unisca mondi, culture, linguaggi capaci di ritrovarsi insieme dentro una comune idea di sinistra. Sappiamo quanto sia importante, a questo fine, l’esito dei congressi dei Verdi e di Rifondazione Comunista. Guardiamo al loro dibattito con grande rispetto e molte aspettative, così come guardiamo con grande attenzione il dibattito che attraversa il mondo laico e socialista. Ma le prossime settimane vogliamo che siano spese non nell’attesa dei congressi altrui ma con una forte ed immediata iniziativa politica. Il percorso democratico che abbiamo scelto e che ci porterà all’Assemblea Nazionale del 27, 28 e 29 giugno servirà a una nuova legittimazione, più aperta e più democratica, del nostro movimento e dei suoi organismi dirigenti, ma sarà indispensabile soprattutto per proiettare all'esterno il senso e la sfida della nostra proposta.Dovremo essere capaci di aprire una forte iniziativa nella società: convocare ovunque assemblee pubbliche aperte a tutti i cittadini, moltiplicare il numero delle “case della sinistra”, partecipare a tutte le iniziative “per la Costituente” promosse da associazioni e movimenti politici, come quella che si è svolta a Firenze e le altre che sono in programma in diverse città italiane. Sarà nostro compito costruire una agenda di opposizione al governo Berlusconi: se non dai banchi del Parlamento, bisogna riprendere la parola subito, nelle forme e nei luoghi che avremo a disposizione, per intervenire nella discussione politica, assumere posizioni chiare e farle vivere nella società.
Questa legislatura è stata dichiarata dai vincitori “Costituente”: Il Partito Democratico ha subito aderito, con una larga e incondizionata (per quanto non unanime) apertura al dialogo e alla collaborazione. Su quali basi? Su quali condivise ipotesi di riforma? Se è vero che è avanzata a lunghi passi nella politica italiana l’estrema personalizzazione, il populismo e lo spirito del plebiscito, resta inaccettabile una trasformazione presidenzialistica e autoritaria della Costituzione repubblicana. Restano perciò valide le motivazioni che due anni fa hanno portato alla promozione di un referendum abrogativo della riforma costituzionale del centrodestra. Quel referendum ha vinto e oggi bisogna tornare a rivolgersi a tutti i cittadini che si impegnarono, aderendo all’appello dell’intero centrosinistra di allora. La nostra battaglia di opposizione dovrà riprendere dai temi della pace, delle libertà civili, dell’ambiente e dei diritti di chi lavora, oggi già esplicitamente minacciati dal nuovo governo delle destre.
Certo, nei prossimi anni ci aspetta una serie di nuove prove elettorali. Il rinnovo del Parlamento europeo è la scadenza più ravvicinata e quindi la più impegnativa: dopo la disfatta dell’aprile scorso la sinistra deve dare un segnale di ripresa e di presenza forte in tutto il Paese. E' assolutamente indispensabile che per quella data il nuovo soggetto della sinistra sia nelle condizioni di presentarsi agli elettori con il suo volto autonomo per chiedere loro fiducia e consenso necessari: un soggetto politico che si presenti con l’ambizione di parlare a tutte le forze di sinistra del nostro continente.Per le elezioni amministrative e regionali va subito decisamente respinta l’ipotesi, formulata in seno al Partito Democratico, di alleanze à la carte, a seconda delle situazioni e delle esigenze dei territori: o c’è una esplicita alleanza con la sinistra, o nessuna alleanza, con le conseguenze inevitabili.
Noi crediamo che la sinistra sia viva nella società, nella cultura, nei valori in cui credono tanti uomini e tante donne di questo Paese. Questa parte dell’Italia ha bisogno di una coerente rappresentanza politica. Sinistra Democratica resta al servizio di questo progetto. Ci attende un periodo non breve di ricostruzione. Un lavoro difficile e appassionate di ricognizione sociale, di radicamento popolare, di ripensamento del progetto e della presenza della sinistra nel territorio e nei luoghi di lavoro. La sinistra che serve è una sinistra popolare, forte di una autonoma cultura critica, che porta il radicalismo dei contenuti in una prospettiva di governo. Che si pone il problema del rapporto con il PD, sapendo tenere insieme il conflitto politico e programmatico e la il progetto di un nuovo centrosinistra. E' una sinistra che solo in parte oggi ritroviamo nei suoi storici partiti di riferimento ma che nel paese è vasta e diffusa, ed ha saputo mostrarsi molte volte, con una capacità di aggregazione, di battaglia politica e di testimonianza civile altissime.
Serve una sinistra che è tale perché sceglie di materializzare sulla scena politica il lavoro e le sue trasformazioni dandogli rappresentanza, e che per questo sa costruire un rapporto nuovo con il sindacato che il lavoro rappresenta socialmente: un rapporto di reciproca autonomia, né competitivo né di estraneità e meno che mai di autosufficienza.
Ci rivolgiamo alle donne e agli uomini di sinistra, e a tutte le forze – politiche, culturali, associative, di movimento - che vogliono impegnarsi in questa sfida per una nuova sinistra. Disposta a misurarsi con la sfida del cambiamento. Donne e uomini che vogliono riaprire un cantiere politico, che non cercano il rifugio di vecchie trincee in cui sopravvivere a una battaglia persa. Questa sfida comporta spirito unitario e volontà di rinnovamento. Cioè un progetto politico e un processo Costituente: Sinistra Democratica farà la propria parte.

lunedì 12 maggio 2008

Claudio Fava è il NUOVO COORDINATORE NAZIONALE di Sinistra Democratica. Un augurio di stima e buon lavoro, per una sinistra nuova, mettendo da parte le piccinerie e gli egoismi e ripartire verso il futuro.
Ascolti il territorio e le istanze di quella sinistra diffusa che, se pur non rappresentata in Parlamento, è presente nella società, nei luoghi di lavoro, nelle professioni.
Fare partire al più presto quel processo costituente di un nuovo soggetto della sinistra aperto e moderno che è la ragione sociale principale di Sinistra Democratica.
A presto.

giovedì 24 aprile 2008

BUONA LIBERAZIONE. A TUTTI

mercoledì 23 aprile 2008

Così da Roma.......

Documento approvato dal Direttivo del 22 aprile 2009


1. Sinistra Democratica trae dall’esito della campagna elettorale la convinzione che, per le sorti del nostro Paese di fronte alla netta vittoria della destra, costruire la presenza ed il radicamento della sinistra sia irrinunciabile.
2. Intendiamo metterci subito al lavoro nelle diverse realtà del Paese perché sia possibile, ripartendo con un processo politico difficile ma necessario, dare fiducia e speranza a militanti, elettori ed elettrici, cittadine e cittadini, che abbiamo incontrato nel corso della campagna elettorale e che ringraziamo per l’impegno speso. A tutti questi e ai tanti che, delusi, si sono allontanati anche dal voto, chiediamo di essere con noi per costruire insieme un progetto per il Paese.
3. Ci rivolgiamo alle altre forze politiche della sinistra, impegnate come noi in una discussione approfondita che pienamente rispettiamo, sollecitandole a compiere ognuna nella propria autonomia passi decisivi nella direzione di un processo unitario che ora più che mai non può conoscere battute d’arresto.
4. Siamo stati consapevoli sin dall’inizio che questo processo di costruzione della sinistra italiana non può avvenire se insieme alle forze politiche non entrano in gioco i tanti e i diversi soggetti di una sinistra diffusa, presente nel territorio e ricca di esperienze e di partecipazione democratica.
5. Ognuna di queste realtà – e noi per primi - deve ora mettersi al lavoro affinché in un percorso costituente da aprire subito si definiscano valori, contenuti, programmi di un progetto che ha come obiettivo la costruzione di una sinistra in Italia nell’insieme delle sue fondamentali culture politiche, ispirata ad un nuovo socialismo e forte di una cultura di governo capace di interpretare e raccogliere le sfide che il Paese ha di fronte.
6. Sul piano politico sarà possibile contrastare la destra solo a partire dalla costruzione di un nuovo centrosinistra in Italia. Da soli non si è vinto, né si potrà vincere domani. Oggi è necessario alzarsi in difesa dei principi che fondano la Carta Costituzionale, opponendosi allo stravolgimento delle regole fondamentali della nostra democrazia politica rappresentativa. Il centrosinistra governa in tante città, province e regioni. Ci aspetta già nei prossimi giorni un appuntamento che riguarderà quasi tutte le province siciliane. Nei primi mesi del prossimo anno andranno al voto le più grandi città italiane e le principali province. Vogliamo dire fin d’ora che questo patrimonio politico va difeso e rafforzato, a cominciare dal ballottaggio che interesserà la provincia e la città di Roma. Rivolgiamo pertanto un appello forte alle donne e agli uomini di sinistra per recarsi alle urne, votare il centrosinistra, impedire alla destra di conquistare il governo della Capitale.
7. Rivolgiamo un saluto affettuoso a Fabio Mussi, il suo lavoro di questi anni è stato prezioso e profondo, siamo sicuri che tornerà presto, ristabilito da una degenza non breve, ad occuparsi della politica come ha sempre fatto e come abbiamo bisogno ritorni a fare.
8. Indichiamo ad ogni realtà territoriale di convocare assemblee nelle quali compiere un esame del voto e porre le condizioni per un rilancio immediato della nostra iniziativa politica. Sabato 10 maggio si terrà a Roma la Riunione del Comitato Promotore nazionale nel quale discutere delle prospettive politiche della sinistra italiana

mercoledì 16 aprile 2008

Commento a caldo sul risultato elettorale

La sorpresa è devastante, sgretola la passione ... mette a dura prova ... la ragione.
Il ragionamento politico, quello che affronta il nodo dell’analisi di una sconfitta elettorale netta, per un momento viene dopo. Prima di tutto c’è il sentimento comune di tante donne e uomini che si pongono una domanda: e ora cosa sarà? Non è una domanda qualunque e non c’è una risposta immediata. E’ la prima volta, nella storia politica repubblicana, che la sinistra non ha una rappresentanza parlamentare, né alla Camera né al Senato.
C’è qualcosa di drammatico, di unico nel panorama europeo.
Nessuno in questo modo l’aveva previsto, noi stessi non l’avevamo messo nel più negativo dei conti.
La domanda – ora cosa sarà? – va nel profondo di ognuno di noi. E ci costringerà a ragionare a lungo per giungere ad una risposta. Oggi siamo davanti ad alcuni fatti inequivocabili e come tali vanno detti e studiati.
Tre su tutti. La netta vittoria di Berlusconi e della destra, la sorpresa delle dimensioni della nostra sconfitta elettorale, gli errori politici ... e non solo i nostri.
La vittoria della destra smentisce l’idea, da tutti ritenuta possibile, di un pareggio e dunque di uno stallo, al Senato. La maggioranza di Berlusconi è ampia alla Camera e superiore alle previsioni al Senato.
Noi siamo di fronte ad una sconfitta che mai si è conosciuta in queste dimensioni. Le ragioni vanno prima di tutto cercate dentro di noi e non sono circoscrivibili tutte e solo nel volgere breve di questa campagna elettorale. C’è un filo lungo che riguarda il nodo tra la sinistra e la società nell’arco di questi ultimi decenni, in tutta Europa e particolarmente in Italia. Riguarda la politica, la cultura, l’organizzazione del campo storico della sinistra. C’è poi, acuto, il senso di un’esperienza di governo nata tra forti aspettative e rivelatasi troppo presto priva di una missione capace di indicare una sfida alta al declino che il paese attraversa.
Infine, il precipitare di una crisi che toglie tempo e spazio alla messa in atto di un processo unitario. Lo stesso queste ragioni, solo accennate, risultano ancora insufficienti a dare conto di una dimensione della sconfitta fino a oggi inimmaginabile. Ora per noi la domanda è netta e drammatica. Cosa si fa della sinistra di domani? Ci vorrà una diversa nozione del tempo, della costruzione di qualcosa di inedito. Ma costruire è ora drammaticamente ancor più necessario. Resta lì, da solo, col suo inutile dato fermo al palo, chi ha cominciato proprio affermando l’orgoglio di correre da solo. Una scelta di puro egoismo politico. Tra la difficile ma necessaria strada di ricostruire un nuovo centrosinistra per il governo dell’Italia e l’orgoglio della propria presunta autosufficienza, si è scelta questa via oggi rivelatasi perdente e priva di alcun sbocco. Una manciata di voti in più della somma ds e margherita di due anni fa, al netto dell’apporto che pura qualcosa avrà pesato dei radicali. Tutto qui? Ne valeva la pena? Aprire un solco a sinistra, rifiutando a priori qualsiasi alleanza per il governo, ingenerare l’equivoco – oggi evidentissimo – del voto utile, rievocare l’umiliante e falso paragone con Nader, illudere sull’incollatura e ora trovarsi la destra otto-nove punti avanti.
Si può essere bravi a comunicare, ma se si sbaglia nell’analisi politica il comportamento per quanto ben impostato dal punto di vista comunicativo risulta sterile... e Berlusconi ... governa!