lunedì 31 marzo 2008

VARIANTE A GOTHAM CITY

Si invitano tutti gli interessati a partecipare a questa importante ed interessante occasione per parlare delle questioni che riguardano la variante al piano Strutturale e quindi del futuro urbanistico di Prato.

I 38-1 presentano
VARIANTE A GOTHAM CITY
conferenza dibattito
Mercoledì 2 Aprile
Soprattutto Libri - Corso Mazzoni 27 Prato
ore 20,45 immagini di un viaggio dalla tangenziale
ore 21 introduzione - costruire la partecipazione nella città che cambia- Prato ed i nuovi profili di contesto, a cura dell'economista Antonio Falorni- l'area ex -Banci, a cura di Loris Zanfranceschi, presidente di Urban
dibattito
Servizio di caffetteria durante tutta la seratai 38-1

venerdì 28 marzo 2008

COMUNICATO STAMPA

La Sinistra l’Arcobaleno a fianco dei lavoratori dell’ASL 4 di Prato in stato di agitazione

Da ormai 60 giorni i lavoratori del comparto dell’ASl 4 di Prato sono in Stato di Agitazione.
La Sinistra l’Arcobaleno è a fianco dei sindacati e dei lavoratori che stanno combattendo questa lotta, nell’interesse di tutti, non solo nella tutela dei lavoratori ma anche nel sostegno alla natura pubblica del Servizio Sanitario Nazionale, che rischia di essere messa in discussione da politiche che mirano al mero risparmio economico a danno della qualità dei servizi erogati.
Siamo di fronte al paradosso che il contratto integrativo aziendale è scaduto ormai da anni, mentre i compensi dei manager, nel frattempo, sono lievitati.
Crediamo che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute di tutti, per questo facciamo una scelta di parte, dalla parte dei lavoratori e dei cittadini utenti. Senza tentennamenti e distinguo, siamo solidali nella lotta che le OO.SS ed i lavoratori stanno portando avanti.

mercoledì 26 marzo 2008

Lettera di Michele Mezzacappa sulle parole del Vescovo Simoni

Ecco la lettera con cui Michele Mezzacappa, consigliere provinciale de La Sinistra - l'Arcobaleno e Coordinatore Pratese di Sinistra Democratica, risponde al messaggio pasquale del vescovo di Prato, mons. Gastone Simoni, apparso sulla stampa domenica scorsa.

Al vescovo di Prato Monsignor Simoni oltre che porgere il ringraziamento per aver ricordato a tutti di attivarsi concretamente per mettere con urgenza un freno al “capitalismo selvaggio” ed operare per ridurre i fenomeni di disagio sociale che progressivamente ed inesorabilmente investono anche la nostra provincia, dobbiamo, in tutta coscienza, un segnale del nostro impegno.
Anche a Prato, così come peraltro espresso dalle recenti testimonianze sulla realtà degli indigenti fornite dalla S. Vincenzo de’ Paoli, si scorgono disuguaglianze e difficoltà sociali che crescono progressivamente a livelli mai veduti prima. Siamo nel vortice di una crisi di un sistema fondato su un capitalismo finanziario avido e malato. La malattia sociale del nostro tempo è quel senso di insicurezza sociale che diventa sempre più materiale, il prodotto di una società in cui si è cristallizzato il mito del mercato e quindi del consumo, a fronte dello stabilizzarsi del fenomeno della precarietà come la condizione prevalente di un’intera generazione.
La crisi ha avuto dei prodromi, non nasce adesso, ma come ha reagito la maggioranza della classe politica? ha accettato che il termine democrazia di mercato venisse interpretato come sinonimo di libero mercato: insomma, privatizzazione delle ricchezze (anche i cosiddetti beni comuni) come unica visione del mondo, liberalizzazione dei mercati ad uso di pochi sempre più ricchi, demonizzazione dell’intervento pubblico e sostegno al capitale finanziario spesso con comportamenti totalmente incuranti degli effetti sulla comunità, sui cittadini...sulle famiglie. La malattia è dovuta a molteplici fattori, ma di certo nel mondo del lavoro ha inciso in modo rilevante l’adozione a largo raggio di figure contrattuali che producono fisiologicamente insicurezza sociale: part-time, lavoro a tempo determinato o definito, occasionale, a fattura, intermittente, a chiamata, in affitto. E che dire dei nuovi contratti che reclamano quella flessibilità temporale che impegna il singolo lavoratore a prestare una maggiore quantità di tempo per venire incontro alle esigenze organizzative e produttive dell’impresa.Se non vogliamo fare solo chiacchiere, anche nelle istituzioni, o affidarsi a scatti di orgoglio, occorre intervenire drasticamente sul livello intollerabilmente basso dei salari di tanti lavoratori.
Il fatto è che sull’emergenza salariale tutti concordano, quanto alle soluzioni, invece si resta nel vago. Allora, senza cadere nella demagogia in tempo di elezioni anzi per dare un segnale di reale attenzione ai giustissimi richiami del vescovo di Prato Monsignor Simoni, facciamo partire da Prato come primo impegno la richiesta di misure concrete quali l’istituzione del “salario orario minimo” per garantire una decente retribuzione mensile ai lavoratori, del reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi, di maggiori risorse per i servizi sociali dei comuni, di interventi per affrontare l’emergenza abitativa e battiamoci perché le risorse che servono per sostenere queste misure siano garantite intervenendo sui fortunati che non hanno certo vissuto tempi di magra, anzi hanno visto aumentare i propri ricavi magari giovandosi di ingenti rendite finanziarie.
Michele Mezzacappa consigliere provinciale Sinistra Arcobaleno

martedì 25 marzo 2008

QUELLO CHE SOLO LA SINISTRA PUO' FARE....




Qui di seguito alcune proposte concrete che solo la Sinistra L'Arcobaleno può fare e può mantenere, e che quando era al Governo gli è stato impedito di portare avanti:

LAVORO E PRECARIETA'
- Superare la Legge 30 e riportare il falso lavoro autonomo a lavoro subordinato

Le leggi attuali sul lavoro permettono l'utilizzo dei contratti precari, camuffati da lavoro autonomo, per attività lavorative che invece sono di lavoro subordinato.


NOI PROPONIAMO L'ELIMINAZIONE DALL'ORDINAMENTO GIURIDICO DELLE COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE E DEL LAVORO A PROGETTO, NONCHÉ' DELL'ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI LAVORO, e la conseguente riconduzione di tutta la vasta area del falso lavoro autonomo alla disciplina, ai diritti e alle tutele del lavoro subordinato. Con una norma specifica va eliminata anche la prassi delle “false partite IVA”.

• Combattere l’abuso dei contratti a termine

Noi proponiamo una nuova disciplina del lavoro precario basata sull’ammissibilità del lavoro a termine solo a fronte di esigenze obiettivamente temporanee individuate dalla legge e/o dai contratti collettivi; il ripristino del concetto di frode alla legge per contrastare la prassi della reiterazione delle assunzioni a termine, facendo gravare sul datore di lavoro l’onere della prova per l’obiettiva temporaneità delle assunzioni effettuate; l’introduzione di un limite di durata massima di trentasei mesi per i contratti di apprendistato.

Ricondurre il lavoro precario a lavoro a tempo indeterminato

Nelle nuove assunzioni, anche quelle a tempo determinato, deve essere garantito il diritto di precedenza a chi è già stato assunto con un rapporto di lavoro a termine di qualsiasi natura, in maniera che, a prescindere dall’accertamento della frode alla legge, dopo 36 mesi sia comunque assicurato il diritto all’assunzione a tempo indeterminato a tutti coloro che hanno lavorato in forma precaria per lo stesso datore di lavoro.

• Stabilire per legge l’orario di lavoro giornaliero massimo

Nel nostro Paese non esiste più un limite massimo giornaliero dell’orario di lavoro. Le conseguenze, anche per la sicurezza del lavoro, sono ampiamente dimostrate dalla cronaca drammatica degli omicidi sul lavoro.
Proponiamo che la durata normale massima della giornata lavorativa sia stabilita per legge in otto ore, fermi restando limiti inferiori eventualmente stabiliti dalla contrattazione collettiva; che in nessun caso il lavoro straordinario possa essere svolto in misura superiore alle due ore giornaliere, con costo dell’ora di lavoro straordinario non inferiore a quello del lavoro ordinario.

• Impedire le esternalizzazioni fraudolente

Un altro elemento rilevante nell’estensione della precarietà deriva dalle esternalizzazioni, create apposta per somministrare mano d’opera, e spacciate come contratti d’appalto, con condizioni di salari e di lavoro deteriori, oltre che con cessioni fittizie di rami d’azienda.

Proponiamo di contrastare il fenomeno delle esternalizzazioni fraudolente, recuperando il principio giuridico del diritto comunitario, per cui il trasferimento di ramo d’impresa può riguardare esclusivamente un’articolazione funzionalmente autonoma di un’attività economica organizzata preesistente, che conserva nel trasferimento la propria identità.

• Garanzie per i lavoratori degli appalti

Ai lavoratori delle imprese appaltatrici e sub appaltarici, quando si tratta di reale decentramento di fasi del ciclo produttivo, va riconosciuto il diritto alla parità di trattamento con i dipendenti dell’imprenditore committente. Le stesse regole devono essere applicate agli appalti delle pubbliche amministrazioni.
Deve essere posto un divieto normativo rigoroso per gli appalti di mera manodopera, in particolare quella delle finte cooperative.


• Salvaguardare lo Statuto dei diritti dei lavoratori

Siamo contrari a peggiorare o cancellare l’articolo 18
che vieta il licenziamento senza giusta causa. Al contrario ne proponiamo l’estensione.

• Una legge per la rappresentanza sindacale

La frantumazione dei rapporti di lavoro impone una ricomposizione dei diritti sul piano legislativo, prima ancora che contrattuale. Perciò è necessario ed urgente riprendere un confronto nel Parlamento e nel Paese per una legge sulla rappresentanza sindacale.
Le lavoratrici e i lavoratori devono avere l’ultima parola sull’approvazione delle piattaforme e degli accordi.

Più valore al lavoro pubblico, contro le privatizzazioni.

Assumiamo il valore del lavoro pubblico come fattore determinante per affermare un’idea di modello sociale fondato su uno sviluppo duraturo e di qualità.
Tale impostazione è alternativa alle privatizzazioni dei servizi pubblici che, in questi anni, hanno raggiunto limiti tali da mettere a rischio il welfare universalistico. In particolare, beni comuni come acqua, ambiente, salute, istruzione, sicurezza, devono restare di proprietà e a gestione pubblica perché il loro affidamento al mercato metterebbe a rischio la capacità stessa di garantire diritti fondamentali della persona.

• Introdurre il salario minimo

Per contrastare la frammentazione delle regole del mercato del lavoro e combattere la piaga dei salari bassi, oggi è indispensabile affrontare il tema del salario minimo e connetterlo con quello dell’efficacia generale dei contratti di lavoro.
Proponiamo di dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione italiana con riferimenti precisi ad una adeguata retribuzione – prevista per legge – che sia la media comprensiva tra il contratto nazionale e la contrattazione aziendale o territoriale.
Per il 2008, 8 euro all’ora è la retribuzione minima che va prevista, che corrisponde a una retribuzione mensile netta di 1000 euro. Questo importo va pienamente indicizzato con cadenza annuale rispetto al tasso di inflazione reale.

• Aumentare subito le retribuzioni


Il potere di acquisto si è ridotto in maniera drammatica. Questa è una condizione inaccettabile per milioni di lavoratori e di lavoratrici e una causa fondamentale della crisi economica.
Si possono aumentare da subito i salari dei lavoratori dipendenti:
· utilizzando i miliardi di euro dell’extragettito derivato dalla lotta all’evasione (è scritto nella legge finanziaria) per aumentare in maniera consistente le detrazioni per lavoro dipendente
· introducendo un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale

Siamo nettamente contrari a qualsiasi incentivo del lavoro straordinario.



Proposte concrete, non fumo negli occhi!!!

giovedì 20 marzo 2008

Riflessioni sulla campagna elettorale.....ma non solo

Qui di seguito il bellissimo intervento di Fabio Mussi al Teatro Smeraldo di Milano, in occasione dell'apertura della campagna elettorale. Un bellissimo ritorno alla politica attiva di Fabio. Ne sentivamo la mancanza.

Sempre dello stesso autore questa intervista.


Dite la vostra

martedì 18 marzo 2008

ECCO GLI ORARI DI APERTURA DEL COMITATO ELETTORALE DI VAIANO


Ecco gli orari di apertura del COMITATO ELETTORALE DI VAIANO

Si trova in VIA BRAGA AL 274 ( vicino alla Farmacia)

Mattina:
martedì - giovedi - sabato
ore 10 - 12

Pomeriggio:
dal lunedi' al venerdì dal 16 alle 18

Sera:
Venerdì dalle 21


Per informazioni quando non ci siamo si può telefonare ad Andrea 333 9828735 o Lanfranco 392 2919084

giovedì 13 marzo 2008

ALCUNE INIZIATIVE DEI PROSSIMI GIORNI

VENERDI' 14 marzo dalle 7 alle 9 PRATO STAZIONE CENTRALE (volantinaggio)

SABATO 15 marzo dalle 15 alle 19 PRATO PIAZZA DEL COMUNE (volantinaggio con gazebo)

LUNEDI 17 marzo dalle 9 alle 14 PRATO PIAZZA DEL MERCATO, lato viale Galilei Volantinaggio con Gazebo

DOMENICA 16 marzo dalle 19 AperitivoArcobaleno
Vi aspettiamo al Circolo "G.Rossi" via Frascati, 36 (quello del Terminale) per iniziare con noi la campagna elettoralein allegria... aperitvo-cena e musca
10euro -
x info: 0574.30613 - 348.3389355

Chi fosse interessato a partecipare a queste iniziative , a dare una mano, può contattarci a
sinistrademocraticaprato@hotmail.it

LET'S GOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!

martedì 11 marzo 2008

COMITATO ELETTORALE A VAIANO

VAIANO (da il Tirreno del 11/03/08)

Gli animatori vaianesi della Sinistra Arcobaleno inaugurano la sede del loro comitato elettorale in via Braga 274 e dicono che gli obiettivi non si tracciano con le percentuali, ma si raggiungono con i programmi, con una campagna vecchia scuola, fatta di contatto diretto con la gente e di banchetti al mercato settimanale, anche perché il piatto piange.«Non diamo numeri per scaramanzia» così Andrea Monni di Sinistra Democratica, «certo è che siamo sicuri di portare a casa un buon risultato». Poi gli scappa una frase che in queste settimane è ovunque, come Figaro, il barbiere di Siviglia, e tutti la citano: «Noi, la vera novità». Il succo è «siamo l’unica sinistra su piazza», perché «abbiamo fatto una scelta di parte, senza ambiguità» continua Monni, che ha un pensiero fisso: «Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Nel nostro distretto tessile non passa giorno che non vengano chiuse fabbriche o non ci sia delocalizzazione». E poi «no alla rigidità in materia di diritti civili e alla flessibilità nel mercato del lavoro». Casomai il contrario. «Speriamo che la valle rossa tenga fede al suo nome» freme Roberto Marcelli (Rc), per quella che «sarà un’occasione per votare a sinistra». Lanfranco Nosi (Verdi) parla di «riconversione ecologica della società, con raccolta differenziata e porta-a-porta», di «laicità in pericolo e di un percorso impegnativo che qualcuno doveva pur fare». Annuisce l’assessore all’Agricoltura Giuseppe De Bartolis (Pdci): «Meno armi e più energie rinnovabili». In sala i consiglieri provinciali Michele Mezzacappa (Sd) e Paolo Tozzi (Pdci) ed il segretario provinciale dei Comunisti Italiani Matteo Barbarulo.

lunedì 10 marzo 2008

Notizie utili per la campagna elettorale






Da oggi anche la sinistra pratese ha il suo sito internet:



La Sinistra l'Arcobaleno Vaianese ha aperto la sede del comitato elettorale. Si trova in



Diciamo che dal vivo siamo un po'meglio!!



Nei prossimi giorni metteremo on line i giorni e gli orari di apertura. Per partecipare alla campagna elettorale o per informazioni potete chiamare Andrea (333 - 9828735) o Lanfranco (392 - 2919084)



Fra le iniziative elettorali il giorno 30 marzo presso il CENTRO CIVICO DI GAMBERAME ci sarà un pranzo. Partecipate numerosi. Per informazioni, prenotazioni, ecc, telefonare ai numeri di cui sopra.

martedì 4 marzo 2008

ECCO IL PROGRAMMA (dite la vostra)

Clicca sul banner per
il programma completo


Ecco il programma. Dite la vostra, lasciando un commento su quali sono i punti che vi convincono, quali no, cosa manca ecc....


1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.


2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.


3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.


4. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.


5. Libertà e autodeterminazione femminile
Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.


6. La pace, il disarmo
L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.


7. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.


8. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno
Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.



9. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini.


10. La casa è un diritto, non una merce
Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.


11. Convivenza, inclusione, cittadinanza
Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello jus soli.


12. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.


13. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.


14. Una informazione libera, pluralista, democratica
L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.